In questo blog abbiamo più volte affrontato il tema della conoscenza condivisa e di come fosse possibile valutare il Social Learning.
Il tema della valutazione informale della conoscenza risulta importante e di primaria rilevanza soprattutto in quei contesti in cui la certificazione delle competenze diventa cruciale per la determinazione dei risultati e per il riconoscimento del percorso di apprendimento sia esso individuale o condiviso.
Una interessante presentazione realizzata da un gruppo di ricerca della OpenUniversity è dedicata proprio a mettere in luce le possibili metriche di analisi dell’apprendimento social.
Ecco qui la presentazione realizzata qualche tempo fa:
Ad emergere in modo interessante sono alcuni punti chiave:
- il ruolo – estremamente importante – della Social Network Analysis e della Organisational Network Analysis nella valutazione e nella mappatura degli apprendimenti informali e della conoscenza condivisa nelle organizzazioni. Ne avevamo già parlato in occasione del Social Business Forum, a Milano lo scorso giugno – http://www.sociallearning.it/la-social-network-analysis-per-comprendere-e
- L’importanza dell’utilizzo di strumenti e metriche differenti per l’analisi dell’apprendimento da molteplici punti di vista e con parametri di valutazione quali-quantitativi in modo da restituire sempre un quadro che sia il più completo possibile.Nel documento riportato si fa riferimento oltre alla SNA a una serie di misurazioni come l’analisi delle conversazioni e delle interazioni tra utenti (non solo la frequenza del contatto quindi, ma anche la qualità di questo)
- Altro punto molto interessante – come messo in luce nel precedente punto – è l’analisi delle conversazioni con metodologie che ricordano più quelle dell’etnografia digitale e che siano in grado di restituire valore alla misurazione delle interazioni non basandosi semplicemente su una visione – classica e obsoleta – di scambio delle informazioni 1 a 1.
Sono dell’opinione che le tecniche di SNA e ONA siano sempre più adatte alla misurazione di questi flussi informali ma che – come del resto sempre evidenziato in questo blog e come messo in luce anche dalla presentazione della OpenUniversity – la vera sfida sia nell’integrare le “vecchie” e consolidate metriche di valutazione dei processi di apprendimento nei nuovi contesti provando a sperimentare soluzioni sempre più innovative.
Un ulteriore punto su cui riflettere dovrebbe essere quello di non limitarsi a utilizzare nuove metriche o strumenti innovativi ma di fornire anche le giuste chiavi di lettura dei fenomeni che vengono osservati.
Il ruolo del valutatore penso resti sempre fondamentale perché in grado di porre in giusta relazione i fenomeni osservati, le metriche utilizzate con un quadro concettuale di riferimento e, inoltre, in grado di aiutare i committenti a comprendere l’andamento dell’organizzazione, della community o del processo di apprendimento in generale.
In questo senso ecco alcune delle domande a cui si potrebbe dare risposta con queste metodologie:
- come si spostano i contenuti e la conoscenza all’interno della tua rete aziendale?
- Come è gestita la conoscenza nella tua organizzazione?
- Come viene modificata la conoscenza a seconda di ciò che viene erogato all’interno di un corso di formazione o della creazione di una comunità di apprendimento?
- Quali gruppi si creano all’interno di un contesto di apprendimento organizzativo?
- In base a quali logiche sono strutturate le conoscenze del gruppo in formazione?
- Quali sono gli impatti e il ROI sul livello più ampio dell’organizzazione?
- Chi si trova ai margini dell’interazione e dell’apprendimento rischiando di non riuscire a trasferire correttamente le conoscenze apprese?
- …