Torno a parlare dopo qualche tempo di Gamification (il vecchio post se siete interessati lo trovate qui – http://www.sociallearning.it/giochi-videogiochi-e-processi-di-business). Possiamo considerare grossomodo la gamification come una delle più recenti teorie nell’ambito del miglioramento dei processi di business e di produttività all’interno delle imprese. Il concetto su cui si basa è molto semplice: applicare le logiche ludiche al mondo del lavoro e alle sue derivazioni sperando di trarne benefici. E la cosa sembra funzionare.
Ma è cosi’ semplice?
Ancora una volta riprendo le riflessioni di Jane McGonigal (http://janemcgonigal.com/), nota Game Designer per avanzare alcune critiche e miglioramenti al modello della Gamification.
Ecco alcune sue slide presentate non molto tempo fa proprio su questo tema.
Una presentazione molto articolata ma interessante della quale intendo mettere in evidenza alcuni punti su alcuni – possibili – errori di fondo – che a mio avviso – sta facendo l’approccio della Gamification.
- Dalla Gamification all‘approccio Gameful Design: è necessario considerare le meccaniche di gioco come un punto importante, ma non come l’obiettivo finale da raggiungere, come illustrato nel precedente post il modello MDA fornisce indicazioni chiare circa la complessità e i differenti livelli in base ai quali analizzare un videogioco o un gioco. E’ necessario che i giochi abbiano lo spirito di giochi e non ne condividano solo le meccaniche e le logiche di base.
- La gamification si basa su 4 dimensioni fondamentali: leaderboard, achievements badges, punti e livelli
- Un approccio orientato al gioco si basa invece – secondo la McGonigal – su 4 caratteristiche fondamentali che fanno parte del metodo “PERMA”: Positive Emotions – Emozioni Positive (con tutto il filone della psicologia positiva di Seligman); Relazione; Meaning – significato; Accomplishment – compimento e successo.
Un approccio molto più complesso e articolato che prende in considerazione non solo la base di un prodotto ludico ma il senso profondo che l’esperienza può avere per chi la compie. Una visione molto più concentrata sulla persona e sulla sua esperienza positiva (flow) più che sulle tecniche e sulle meccaniche del prodotto videoludico/ludico. Per maggiori informazioni vi consiglio di dare un’occhiata anche a questo vecchio post – http://www.sociallearning.it/ottenere-il-massimo-dalla-propria-vita-e-dal - La Gamification ha un approccio di revenue e di riconoscimenti esterni, estrinseci, mentre – in modo molto simile a quanto abbiamo visto per lo stato di flow – un approccio basato sul gameful design include la soddisfazione nelle sue stesse logiche di base. Non importa cosa fai perché il semplice farlo è soddisfacente e porta a emozioni positive che possono poi essere trasferite nella tua vita quotidiana.
- Ricordiamoci sempre anche che “l’opposto del gioco non è il lavoro, è la depressione“
Vi lascio anche con un interessantissimo video di Jane che affronta i temi della produttività e di come i giochi e i videogiochi possano essere applicati alla nostra vita migliorandone qualità, profondità e aumentando il senso di auto-efficacia.