Genialit?? e creativit??: due processi di rete

February 10, 2011 — Leave a comment

Per buona parte della storia del pensiero dell’uomo si è ritenuto che il genio creativo fosse un fenomeno estemporaneo frutto di non si sa quali percorsi di vita e – a volte – di misteriose circostanze a metà strada tra leggenda e fantasia. Se pensiamo all’idea di genio che è diffusa nella nostra società, la prima metafora che ci viene in mente è quella del saggio sulla cima della torre che dedica la sua intera vita alla ricerca di un’ispirazione. Per fare due esempi: Newton scoprì – secondo l’immaginario collettivo – la teoria della gravitazione universale per caso, come vuole la leggenda colpito da una mela che cadeva dall’albero sotto cui riposava; lo stesso fu per Archimede che arrivò alla teorizzazione del galleggiamento dei corpi immerso nella sua vasca da bagno al celebre grido di Eureka!

Leonardo_autoritratto

La realtà sembra essere però assai differente.
La creatività e la genialità, secondo le ricerche più recenti, sarebbero infatti fenomeni che originano a partire da una rete e non dall’intuizione di un singolo.

 

Keith Sawyer nel suo Group Genius (http://ascc.artsci.wustl.edu/~ksawyer/groupgenius/) scrive:

We’re drawn to the image of the lone genius whose mystical moment of insight changes the world. But the lone genius is a myth; instead, it’s group genius that generates breakthrough innovation. When we collaborate, creativity unfolds across people; the sparks fly faster, and the whole is greater than the sum of its parts.

 Ma non è il solo: Mihaly Csikszentmihalyi, lo studioso ungherese che ha teorizzato il Flow – lo stato di flusso – sostiene:

an idea or product that deserves the label ‘creative’ arises from the synergy of many sources and not only from the mind of a single person

Sembrerebbe, dunque, che la creatività sia un processo emergente più che un qualcosa di organizzato o eterodiretto o qualcosa legato all’illuminazione di un attimo.
Un frase molto bella afferma che il genio è all’1% ispirazione e al 99% traspirazione proprio a sottolineare il grosso lavoro che è necessario compiere per arrivare a un risultato creativo o innovativo soddisfacente e veramente “geniale”.
Continuando su questa linea che vede la creatività e l’innovazione come processi creati da una rete collaborativa più che da un individuo singolo possiamo trarre anche alcune indicazioni – fornite sempre da Sawyer – per la creazione di gruppi creativi che siano in grado di produrre vera innovazione.
Ecco quelle che vengono considerate come le sette caratteristiche fondamentali dei team creativi:

  • BIT BY BIT = i team efficaci non si formano casualmente e non sono frutto dell’illuminazione di qualcuno. Roma non fu costruita in un giorno. Un team efficace ha bisogno di sentirsi un gruppo con alle spalle una storia consolidata e in grado di permettere una collaborazione completa tra i differenti membri.
  • ASCOLTO ATTIVO / ASCOLTO PROFONDO = come i componenti di un’orchestra è necessario ascoltare l’altro: comprendere le sue esigenze, capire fino dove arrivano i suoi spazi di movimento e dove – invece – cominciano i miei.
  • OGNI IDEA ESTENDE LA PRECEDENTE = non porre limiti o vincoli alla creatività è un aspetto fondamentale.
  • IL SIGNIFICATO NON E’ IMPORTANTE = sospendere il giudizio e accettare prima di criticare, il significato di un’idea o i problemi che essa potrà incontrare sono step successivi che interessano in un secondo momento e che non devono essere un freno al processo creativo attivo.
  • PROBLEM FINDING = i problemi vanno posti ancor prima di essere risolti. Porsi in condizione di difficoltà, ricercare costantemente e tendere al miglioramento continuo (kaizen – ??????) è un aspetto chiave.
  • PARLARE PRIMA DI PENSARE
  • AUTO-ORGANIZZAZIONE = come già sottolineato i gruppi non possiedono un coordinamento centrale, non hanno una etero direzione che li guida verso un compito ma si auto-coordinano e auto-organizzano determinando se stessi.

E le organizzazioni? Allo stesso modo per poter implementare una vera ed efficace innovazione all’interno dell’impresa è possibile impiegare tecnologie specifiche (come ad esempio la piattaforma di idea management Spigit – http://www.spigit.com/) che aiutino a valorizzare il potere creativo della collaborazione.
Per concludere in modo un po’ poetico mi piace citare una frase di Steve Jobs che rimarca, comunque, il più importate fattore in tema di innovazione…

Q: How do you manage for innovation?
A: We hire people who want to make the best things in the world. You’d be surprised how hard people work around here. They work nights and weekends, sometimes not seeing their families for a while. Sometimes people work through Christmas to make sure the tooling is just right at some factory in some corner of the world so our product comes out the best it can be. People care so much, and it shows.

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